Giro d’Italia 2024, Geraint Thomas si prepara a sfidare Tadej Pogacar: “Preferirei che non venisse, ma allo stesso tempo averlo è fantastico”
Geraint Thomas pronto alla sfida contro Tadej Pogačar al Giro d’Italia 2024. Manca ancora qualche mese per la 107ª edizione della Corsa Rosa, ma il parterre di atleti che prenderanno il via inizia a comporsi e sale l’attesa in vista della lotta che ci sarà per conquistare la Corsa Rosa. Per l’edizione del 2024 sarà atteso al via anche il corridore britannico della Ineos Grenadiers che alla sua sesta partecipazione proverà a migliorare il 2° posto dello scorso anno dietro Primoz Roglic. Quest’anno dovrà tuttavia vedersela con il due volte vincitore del Tour de France in una sfida che potrebbe sembrare persa in partenza, ma che spingerà il classe ‘86 a dare tutto.
“Lui è Pogačar e avrei preferito che non venisse, ma allo stesso tempo averlo è fantastico – sottolinea il vincitore della Grande Boucle del 2018 a GCN – Questo cambierà completamente la gara e la sua squadra si farà carico del peso della corsa e di tutto il resto, ma negli anni a venire lascerà un’enorme eredità come uno dei più grandi ciclisti di sempre. Non lo sto considerando già un ritirato, ma è incredibile, quindi solo essere competitivo con lui e lottare per la stessa cosa è emozionante. Alla fine dei conti, possono succedere così tante cose, sia nel bene che nel male, e sicuramente ne so qualcosa al riguardo. Vedremo. Mi sto godendo la sfida. È un grande obiettivo.”
Pogačar appare chiaramente come il favorito indiscusso per diventare il successore di Roglic a Roma. Il britannico dalla sua sa di avere più “esperienza”, ma è anche consapevole che il rivale non è un avversario comune e “sarà difficile da battere”. Parlando dei compagni di squadra che lo sosterranno, inizia a comporsi la lista dei grenadini che lo sosterranno: “Avremo una squadra forte, non sarà la nostra selezione migliore, ma sarà comunque fortissima. Non sono sicuro di chi porterà l’UAE Team Emirates, ma penseremo un po’ fuori dagli schemi e ce la giocheremo”.
“In passato, ciò accadeva – ha ricordato Thomas parlando del sovvertire i pronostici della vigilia, come spesso accaduto alla Corsa Rosa – Ed è il Giro quindi ci sono meteo e strade (di cui tener conto, ndr). Succede sempre qualcosa. Vedremo”.
Ovviamente, la mente vola anche alla grande sfida di fare Giro e Tour ad alto livello, con alte ambizioni, lo stesso anno. E se dopo aver fatto due GT nel 2023 aveva lasciato intendere che non è cosa per lui, ci si è invece subito rituffato, alzando l’asticella: “È semplicemente una sfida enorme essere al meglio per così tanto tempo, e non l’ho mai fatto. Per me ci vorrà molto impegno mentale, oltre che fisico. E’ una cosa che mi entusiasma. Anche a me fa paura, ma è una buona cosa. È il mio 19° anno da professionista, quindi è bello mescolare un po’ le cose e questo mi manterrà concentrato, focalizzato e sul pezzo”.
Il classe 1986 arriva senza grandi pressioni, ma con una mentalità da o la va o la spacca: “Inoltre, ho pensato tra me e me, cosa ho da perdere? Andrò al Giro, otterrò il miglior risultato lì, cercherò di tenerli al meglio come posso e poi andrò al Tour nella migliore forma possibile. Se vorrà dire correre per me stesso o per aiutare Carlos Rodríguez in alta montagna o in pianura, non lo so, ma anche questo fa parte del divertimento”.
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